Dirigenza e giocatori della Santostefanese non compirono illeciti

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La società sportiva Santostefanese se l’è cavata nel processo in cui è stata coinvolta per una presunta combine con la Juniores dell’Alfieri Asti. Secondo l’accusa accadde il 21 aprile 2018 a S. Stefano Belbo. La gara sarebbe finita 2-2 per un pareggio concordato, di modo che il team langarolo evitasse di dover disputare i play-out.

Di quell’accordo illecito i giudici del Tribunale Federale hanno dato gran parte della responsabilità ai dirigenti dell’Alfieri: Ignazio Colonna è stato condannato a 3 anni di inibizione, l’allora allenatore Nicola Lo Manto a 2 anni e 8 mesi, i dirigenti Pier Paolo Iachello, Angelo Civitate e Domenico Redditi a un anno ciascuno. Dodici mesi di inibizione anche per Leke Laconej e sette mesi di squalifica ai giocatori della società astigiana che allora erano minorenni e hanno patteggiato. Per la squadra astigiana è stata confermata la retrocessione d’ufficio per la stagione 2019-2020. 

Per la parte Santostefanese l’unico riconosciuto colpevole è stato l’allora allenatore, Domenico Madeo, che dovrà scontare 4 anni di inibizione. Lui, difeso dall’avvocato Roberto Di Bisceglie, ha sempre respinto le accuse. Assolti, dirigenti e giocatori. I primi, Nicolò Conti, Luca Minchetti Cuniberti, Michele di Bella e Claudio Marcenaro erano difesi dall’avvocato Stefano Campanello, i giocatori da Gaia Taricco. Spiega l’avvocato albese: «Il Tribunale ha convalidato la nostre tesi per cui giocatori e dirigenti non erano a conoscenza di accordi, sono anche stati assolti dall’imputazione di omessa denuncia. Giocarono al massimo dell’impegno per conseguire il risultato». 

La Santostefanese, comunque, sconterà una penalizzazione di 13 punti in classifica e dovrà pagare una multa di 400 euro per responsabilità oggettiva.

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