Dieci orti in Benin: una sinergia tra Slow Food e Comune di Bra Prosegue il progetto solidale a Parakou

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BRA – I legami tra Bra e lo Stato del Benin hanno visto la luce verso la metà degli anni Duemila, quando don Max-Cyr Lafia, sacerdote originario di quella nazione dell’Africa occidentale, venne nominato viceparroco nella nostra città. Dopo il suo rientro in patria, l’affetto e l’attenzione della cittadinanza per una terra così lontana non sono mai mancati, non solo negli ambienti religiosi, ma anche nel mondo laico ed istituzionale. Da un lato, infatti, l’amministrazione civica ha consentito negli scorsi anni di reperire fondi regionali tramite bandi per progetti di cooperazione internazionale (realizzati nel comprensorio di Parakou, città d’origine del sacerdote). Dall’altro, il movimento Slow Food si è ben radicato ed è attivo in tutto il vasto Paese, che dalla fertile costa atlantica del Golfo di Guinea si estende a nord fino all’arido Sahel, proprio dove il problema della produzione agricola comincia a farsi sentire in modo prepotente.

La sinergia tra il Comune e l’associazione fondata da Carlo Petrini ha condotto nell’ultimo biennio alla stesura e all’attivazione del progetto: “Municipalité de Bra et Slow Food: ensemble pour un avenir durable au Bénin (Comune di Bra e Slow Food: insieme per un futuro stabile in Benin)”. Grazie ad un bando della Regione Piemonte del 2018, mirato a sostenere progetti tra il Piemonte e l’Africa Sub-Sahariana, è stato possibile avviare la realizzazione a Parakou di dieci orti scolastici e comunitari, accompagnati da attività di formazione e assistenza tecnica, ma anche da una campagna di informazione e sensibilizzazione tramite la diffusione di materiale divulgativo e di studio. L’importanza di preservare le colture tipiche e la biodiversità consente infatti di agevolare l’indipendenza economica dalle multinazionali del seme e dell’agricoltura intensiva, insegnando fin da bambini come si può far leva su specie e varietà locali, che i tempi della natura hanno reso adatte anche ai climi meno ospitali. L’itinerario si concluderà ad ottobre 2020, quando è in calendario, nei giorni di Terra Madre, l’arrivo a Bra di due produttori agricoli del Benin, con i quali le nostre scuole cittadine saranno chiamate ad interagire, in attività di scambio e confronto tra aule, orti didattici e incontri pubblici.

Come richiesto dal progetto, a metà percorso è necessaria una missione istituzionale del Comune di Bra, per la verifica di quanto già realizzato e per pianificare la seconda parte del lavoro. Su mandato del Sindaco, toccherà a Francesco Testa, consigliere comunale con delega alla cooperazione internazionale, recarsi nelle prossime settimane a Parakou, insieme a Davide Dotta dell’ufficio Africa di Slow Food. La loro presenza in territorio beninese, basata sull’ospitalità dei volontari della rete di Slow Food, consentirà di rafforzare i contatti in vista dell’evento del prossimo autunno e di porre le basi per ulteriori sviluppi.

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